Nel 2022 l’Unione europea ha approvato i progetti regionali per l’utilizzo dei fondi previsti dai programmi strutturali, a gestione condivisa (UE, Governo italiano, Regioni), per il ciclo di programmazione 2021-2027. I fondi assegnati provengono da risorse del bilancio UE e da fondi nazionali; le risorse sono divise tra le Regioni e le regioni, le quali provvederanno alle operazioni di gestione delle risorse assegnate.

Attraverso la politica di sviluppo regionale, l’Unione europea mira a raggiungere la coesione economica, sociale e territoriale, riducendo le disparità fra le diverse regioni degli Stati membri. Per il raggiungimento di tali obiettivi, l’Unione europea assegna specifiche risorse finanziarie – in base ad accordi stipulati con i singoli Stati membri (Accordi di partenariato) e secondo regole condivise – in un arco temporale di sette anni (Ciclo di programmazione); a tali risorse si aggiungono quelle nazionali messe a disposizione dai medesimi Stati membri. L’utilizzo e il funzionamento di tali f ondi sono disciplinati da Regolamenti della Commissione europea.

Le delibere UE, emesse per ciascuna regione italiana, sanciscono l’effettivo inizio del piano di coesione 2021-2027, e costituiscono un passo effettivo, di un percorso iniziato nel 2020, verso la programmazione regionale, a fronte del Quadro Finanziario Pluriennale 2021-2027, della pubblicazione sulla gazzetta ufficiale UE dei programmi per i singoli fondi e delle norme procedurali con cui gli Stati membri possono accedere ai fondi (Gazzetta Ufficiale dell’Unione europea L231, edizione in lingua Italiana, 30 Giugno 2021). Le risorse supplementari di Next Generation EU (750 miliardi di euro), che non fanno parte di queste dotazioni, sono finanziate separatamente, attraverso prestiti contratti sui mercati dei capitali.

La programmazione di questi fondi avviene su due livelli: si tratta di fondi a gestione condivisa tra istituzioni europee (che ne definiscono il quadro generale di intervento e le priorità) e Stati membri (che ne seguono la programmazione specifica e la gestione operativa). In relazione ai Fondi Strutturali, ciascuno Stato membro ha presentato un Accordo di partenariato nazionale.  L’Italia ha presentato l’Accordo di partenariato Italia 2021-2027CCI 2021IT16FFPA001, che individua le allocazioni e la programmazione generale per tutto il paese. Tale accordo è stato approvato con Decisione di esecuzione della commissione C (2022) 4787 del 15 luglio 2022, e reca l’impianto strategico e gli obiettivi di policy su cui si concentrano gli interventi finanziati dai Fondi europei per la coesione per il ciclo di programmazione 2021-2027.

Si tratta, nel complesso, di circa 43,1 miliardi di risorse comunitarie assegnate all’Italia, di cui oltre 42,7 miliardi destinati specificamente a promuovere la politica di coesione economica, sociale e territoriale, la gran parte dei quali destinata alle regioni meno sviluppate (oltre 30 miliardi). Ai contributi europei si aggiungono le risorse derivanti dal cofinanziamento nazionale, per un totale di risorse finanziarie programmate nell’Accordo di partenariato per il periodo di programmazione 2021-2027 pari a oltre 75 miliardi di euro complessivi.

Per l’Italia, al perseguimento delle finalità strategiche dei Fondi UE per la coesione, concorrono anche interventi attivati a livello nazionale e complementari alla programmazione eurounitaria, finanziati con le risorse del Fondo di Rotazione di cui alla L. 183/1987, nonché ulteriori risorse nazionali del Fondo Sviluppo e Coesione che attua l’obiettivo costituzionale di “rimuovere gli squilibri economici e sociali”, in attuazione dell’articolo 119, comma 5, della Costituzione.

A livello nazionale i fondi vengono investiti in specifici Programmi Operativi Nazionali e Regionali (PON e POR).

I Piani Operativi Nazionali coinvolgono più territori e normalmente vengono gestiti a livello centrale. i Piani Operativi Regionali vengono gestiti direttamente dalle Regioni e riguardano piani di sviluppo locale; le Regioni sono responsabili per l’emissione dei bandi, per l’approvazione dei progetti e per la gestione finanziaria degli stessi.

I fondi previsti per i Piani Operativi Regionali per il periodo 2021-2027 sono:

  • Il Fondo JFT (Just Transition Fund), per una transizione giusta, al fine di fornire sostegno alle persone, le economie e l’ambiente dei territori che fanno fronte a gravi sfide socioeconomiche derivanti dal processo di transizione verso gli obiettivi 2030 dell’Unione per l’energia e il clima di cui all’articolo 2, punto 11, del regolamento (UE) 2018/1999 del Parlamento europeo e del Consiglio e verso un’economia climaticamente neutra dell’Unione entro il 2050.
  • Il Fondo FSE+ (Fondo Sociale Europeo+), per sostenere gli Stati membri e le regioni nel conseguire livelli elevati di occupazione, una protezione sociale equa e una forza lavoro qualificata e resiliente, pronta per il mondo del lavoro del futuro, nonché società inclusive e coese finalizzate all’eliminazione della povertà e alla realizzazione dei principi enunciati nel pilastro europeo dei diritti sociali. Il Fondo inoltre sostiene, integra e dota di valore aggiunto le politiche degli Stati membri al fine di garantire pari opportunità, pari accesso al mercato del lavoro, condizioni di lavoro eque e di qualità, protezione sociale e inclusione, concentrandosi in particolare su un’istruzione e una formazione inclusive e di qualità, sull’apprendimento permanente, sugli investimenti a favore dell’infanzia e dei giovani e sull’accesso ai servizi di base.
  • Il Fondo FESR (Fondo Europeo di Sviluppo Regionale), per sostenere gli investimenti a favore dell’occupazione e della crescita e l’obiettivo la cooperazione territoriale europea di cui all’articolo 5, paragrafo 2, del regolamento (UE) 2021/1060. In particolare, per l’Italia il fondo si rivolge principalmente alle PMI in conformità agli obiettivi strategici stabiliti all’articolo 5, paragrafo 1 del regolamento (UE) 2021/1060, il FESR sostiene gli obiettivi specifici seguenti:
    • Un’Europa più competitiva e intelligente attraverso la promozione di una trasformazione economica innovativa e intelligente e della connettività regionale alle TIC (OS 1).
    • Un’Europa resiliente, più verde e a basse emissioni di carbonio, ma in transizione verso un’economia a zero emissioni nette di carbonio attraverso la promozione di una transizione verso un’energia pulita ed equa, di investimenti verdi e blu, dell’economia circolare, dell’adattamento ai cambiamenti climatici e della loro mitigazione, della gestione e prevenzione dei rischi nonché della mobilità urbana sostenibile (OS 2).
    • Un’Europa più connessa attraverso il rafforzamento della mobilità (OS 3).
    • Un’Europa più sociale e inclusiva attraverso l’attuazione del pilastro europeo dei diritti sociali (OS 4).
    • Un’Europa più vicina ai Cittadini attraverso la promozione dello sviluppo sostenibile e integrato di tutti i tipi di territorio e delle iniziative locali (OS 5).
  • Fondo di coesione (FC), istituito per l’erogazione di contributi finanziari a progetti in materia di ambiente e di reti transeuropee nel settore delle infrastrutture di trasporto (articolo 177 TFUE) negli Stati membri con un reddito nazionale lordo (RNL) pro capite inferiore al 90% della media dell’UE-27 (nella programmazione 2021-2027, Bulgaria, Cechia, Estonia, Grecia, Croazia, Cipro, Lettonia, Lituania, Ungheria, Malta, Polonia, Portogallo, Romania, Slovacchia e Slovenia, e quindi non l’Italia).
  • Fondo Europeo per gli Affari Marittimi, la Pesca e l’Acquacoltura (FEAMPA),che promuove la pesca e l’acquacoltura sostenibili, il ripristino e la conservazione delle risorse biologiche acquatiche, l’economia blu nelle aree costiere, insulari e interne, sostiene lo sviluppo di comunità della pesca e dell’acquacoltura, aiuta la governance internazionale per mari e oceani sicuri, protetti, puliti e gestiti in modo sostenibile.

Le Regioni hanno pubblicato un set di documenti, secondo gli standard europei, per la pubblicità dei prossimi passi della programmazione regionale, in particolare le linee guida per la partecipazione ai bandi di prossima emissione:

  • “Programma della regione SFC2021, 2027 finanziato a titolo del FESR (obiettivo Investimenti a favore dell’occupazione e della crescita), del FSE+, del Fondo di coesione, del JTF e del FEAMPA, approvato dalla EU”.
  • “Quadro Strategico Regionale per uno Sviluppo Sostenibile ed Equo”, Ciclo di programmazione comunitaria 2021 – 2027.
  • “Principali linee strategiche” e priorità d’intervento della nuova programmazione europea 2021 – 2027.
  • “Programma Regionale FESR 2021-2027”.
  • “Strategia di Specializzazione Intelligente (S3)” della Regione 2021-2027.

Il prossimo passo, a cura delle Regioni, sarà l’emissione dei bandi principalmente sul fondo FESR per la selezione dei progetti da finanziare, le emissioni prevedibilmente continueranno per tutto il periodo 2021-2027 fino all’esaurimento dei fondi regionali.

La Regione Lombardia e la Regione Emilia Romagna hanno già emesso due bandi per la transizione digitale delle PMI di quelle Regioni.

Il Piemonte e la Liguria hanno organizzato dei convegni per presentare i loro POR regionali.

La Regione Toscana ha annunciato l’emissione di vari bandi nel prossimo periodo per il finanziamento di progetti nelle PMI per quanto riguarda gli obiettivi OS1 e OS2:

  • 1.3 Servizi per l’innovazione: Sviluppare e rafforzare la capacità di ricerca e di innovazione nelle PMI e l’introduzione di tecnologie avanzate. Data prevista del Bando: aprile-giugno 2023, fondi disponibili: 30 ml di euro.
  • 3.2 Sostegno alle PMI, Investimenti produttivi: Rafforzare la crescita sostenibile e la competitività delle PMI e la creazione di posti di lavoro. Data prevista del Bando: aprile-giugno 2023, fondi disponibili: 10 ml di euro.
  • 6.1 Economia Circolare P.A., Enti Gestori servizi di pubblica utilità: Promuovere la transizione verso un’economia circolare ed efficiente sotto il profilo delle risorse. Data prevista del Bando: novembre 2023-giugno 2024, fondi disponibili: 15 ml di euro.
  • 6.1 Economia Circolare P.A., MPMI Enti Gestori servizi di pubblica utilità: Promuovere la transizione verso un’economia circolare ed efficiente sotto il profilo delle risorse. Data prevista del Bando: novembre 2023-giugno 2024, fondi disponibili: 35 ml di euro.

 

AVV. Giovanni Ciano – Studio Legale Ciano